Come musicista, ammirando per la prima volta le opere di Selim Abdullah sono rimasto colpito da una corrispondenza che percepivo tra ciò che vedevo e la musica di Mozart. Ho poi ritrovato a ogni nuovo incontro con le opere di Selim la percezione emozionante di questa corrispondenza. Non già in ciò che le opere dicono – perché mi pare che comunichino cose assai diverse -, bensì nel modo in cui lo fanno: nelle modalità del linguaggio espressivo proprio ai due artisti.
È il linguaggio sonoro dell’Ouverture delle Nozze di Figaro, o di alcune delle Sinfonie più celebri del genio di Salisburgo, dove le possibilità orchestrali sono animate di una prodigiosa vitalità, quello che risuona davanti a me, trasposto in linguaggio artistico visibile. Una corrispondenza ovviamente non totale, non esaustiva, trattandosi di due personalità artistiche distinte individuate, ma cionondimeno assai suggestiva e stimolante.
Fosse anche solo una suggestione giocosa, mi interessa capire dove si trovi, in quali aspetti risieda, ai miei sensi, questa corrispondenza. In sintesi, questa la risposta che riesco a darmi: nell’articolazione, vivace e gioiosa, ritmica, che è gioco della materia con la luce, che nella scultura si manifesta in una caratteristica screziatura luminosa; nella freschezza che prevale sugli aspetti della struttura e dell’elaborazione malgrado questi siano compiuti al punto da dare l’impressione che si determinino da sé; nella relazione tra le parti e il tutto dell’opera, costante e chiaramente intellegibile, ma mai scontata e prevedibile; in una fresca immediatezza, che paradossalmente si avverte sorgere da una complessa profondità e interezza.
Si toccano categorie dell’estetica che corrispondono, nella loro essenza, a categorie dell’essere. Si può allora forse parlare di una leggerezza che è il risultato di un percorso che ha fatto i conti con il peso della materia e del vissuto umano; e di una gioia che non equivale alla felicità, ma contiene la felicità e il dolore insieme, compresenti, in uno stato che è dunque superiore alla felicità, e che di nuovo rimanda alla musica di Mozart, che di gioia è pervasa.
Lorenzo Quattropani
Musicista e docente presso il Liceo di Lugano 1